Storia

 

Tremila anni di storia

 

 Così moderna, Soverato è anche così antica. Troviamo tracce dei Siculi, il popolo che dalle Alpi scese fino all’isola che ne porta il nome; ed emergono a tratti vasti ruderi di un insediamento greco e romano, noto come Poliporto, in buona posizione tra le città di Scillezio-Scolacio e Caulonia. Si nota un riuso medioevale, probabilmente per ricavare il salmarino.

 Avvenuto in tutto lo Ionio il trasferimento verso l’interno, è documentato nell’XI secolo un borgo di Suberatum, in neogreco Souberaton, sopra una collina, e fortificato con mura e torri. Il territorio aveva seguito le vicende calabresi, tra i sei secoli di appartenenza all’Impero Romano d’Oriente, e la formazione, ad opera dei Normanni, del Regno Meridionale; appartenne ai feudi di Squillace e di Catanzaro, o fu feudo a sé. Mantenne sempre la personalità giuridica di “universitas”, come si chiamavano i Comuni nel Meridione.

Attorno al 1510, Francesco Marini da Zumpano fondò, o forse ricostruì un edificio destinato a convento della sua riforma dell’Ordine Agostiniano; e lo ornò della Deposizione gaginesca detta Pietà.

Visse nel XVI secolo fra Giacomo da Soverato, uomo di cultura ed esponente di altissimo livello dell’Ordine dei Cappuccini.

 Nel 1594, la costa ionica fu esposta ad una terribile incursione di Turchi, che colpirono anche Soverato e il convento. Leggenda vuole che non potessero portar via la campana d’oro.

 Dai primi del secolo seguente, Soverato è baronia dei Marincola, che erano duchi di Petrizzi. L’ultimo a portare il titolo di barone, don Diego, è morto nel 1953.

 Il terribile sisma del 1783, che rase al suolo gran parte della Calabria, si avvertì duramente anche a Soverato. Si preferì, come in molti altri casi, non ricostruire, ma trasferire l’abitato sul colle antistante, iniziando con il Duomo dell’Addolorata.

 I resti dell’antico borgo, che chiamiamo Soverato “Vecchio”, visitabili, ospitano a volte, per chi ci crede, il fantasma del Fabbro.

 Almeno dalla metà del XVII secolo, ebbe vita il piccolo insediamento di S. Maria di Poliporto, sulla costa, protetto da una torre di avvistamento, poi anche da un robusto castello. C’era una chiesetta, che, dopo molte vicende, oggi è il Rosario.

 A S. Maria di Poliporto nacque Carlo Amirante, oggi sulla via della canonizzazione.

 Con lo sviluppo dei commerci navali sotto le Due Sicilie, Soverato, già dichiarata porto dal 1811, attrae cospicue famiglie di commercianti e imprenditori e lavoratori da Calabria, Sicilia, Puglia, Campania. L’attracco di bastimenti e i trasporti verso l’interno consentono un rapido sviluppo di attività. Nel 1876 Soverato è raggiunta dalla linea ferroviaria Bari – Reggio C.; dal 1920, è capolinea della ferrovia Calabro-Lucana.

 Nel 1881, con un atto di lucida lungimiranza e rimasto tuttora unico esempio sullo Ionio, il capoluogo comunale fu trasferito sul mare. Si adottò una nuova toponomastica ufficiale delle due frazioni: Marina di Soverato e Soverato Superiore.

 Nel 1891 venne istituita una frequentata Fiera primaverile, con una notevolissima sezione di animali da lavoro e da reddito.

 L’urbanistica della Marina vide sorgere imponenti palazzi umbertini; seguirono poi più vivaci palazzi liberty. Nel 1935 arriverà la statale 106.

 Nel 1904 veniva costruita, per voto, la chiesetta di Portosalvo; e si restaurava entro il 1910, che dal 1941, come Immacolata, sarà sede di una nuova Parrocchia; e, dal 1963, con la costruzione dela nuova Immacolata, è il Rosario.

  Nel 1908, don Michele Rua celebrava la prima Messa nella chiesa di S. Antonio, inizio dell’Istituto Salesiano e Oratorio, il che fece di Soverato anche rinomato e frequentato centro di studi ginnasiali, e dal 1953 Liceo. Nel 1944 giunsero le Suore Salesiane, che istituirono l’allora Magistrale; nel 1950, a Soverato Superiore, le Suore Gerardine. Dagli anni 1960, Soverato annovera Scuole superiori statali.

 Numerose e importanti le attività produttive e commerciali.

 I bagni di mare erano nel costume cittadino dalla seconda metà dell’Ottocento. Si aggiungevano parenti e amici dei paesi interni, finché, con il turismo di massa, Soverato vide crescere l’afflusso e la balneazione. Prima in Calabria, si dotò di un’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo.

 Cresciuta di estensione e di abitanti, nel 1974 Soverato venne insignita del titolo di Città, ed è la terza della provincia di Catanzaro.

 A coronamento di tutto, è intervenuta la Bandiera Blu.

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